Sara ha appena compiuto nove mesi. È la creatura più meravigliosa che abbia mai incontrato. E allo stesso tempo è il periodo più faticoso della mia vita. Sto facendo il possibile per essere quello che erano i miei genitori ai miei occhi, ossia instancabili, sempre pronti, capaci di risolvere qualsiasi problema, presenti e capaci.
Io e Luca stiamo dando il massimo, e la nostra piccolina ci ripaga con sorrisi e progressi ogni giorno. Vorrei chiederle di smettere di crescere, ma allo stesso tempo vedere che i gesti che compie glieli abbiamo insegnati noi ti ripaga di tutta la fatica e la stanchezza.
Rientro a lavoro. E detta così sembra che sia stata in ferie per più di un anno. E invece ho fatto uno dei lavori più impegnativi della vita, ventiquattrore su ventiquattro a disposizione della mia principessa.
Fino a ottobre, salvo i periodi di ferie, eravamo io e Sara, con Luca che tutte le sere rincasava intorno alle nove. Poi da novembre a febbraio mio marito è stato molto presente e rientrava alle nove solo un paio di sere la settimana. Dai primi di marzo invece è di nuovo a tempo pieno e tranne due mattine la settimana in cui è libero, è sempre al lavoro. La sera torna alle nove dal lunedì al venerdì e i sabati mattina è al lavoro.
Non mi preoccupa tornare al lavoro, alla fine sarà quasi un riposo rispetto alle giornate dalle sette di mattina alle nove di sera in cui sono da sola con la Sara. Mia mamma è disponibile ma poco presente, e soprattutto la Sara non è il suo unico impegno. In questo periodo mi ha dato un pochino di cambio giusto all'ora di pranzo, ma non posso chiedere di più.
Mi preoccupa tornare dal lavoro alle 16 (adesso...Poi saranno le diciotto) e avere da gestire la Sara, la cena, le lavatrici, i giochi, la spesa, gli impegni. Tutto da sola perché Luca torna tardi e quando arriva ceniamo e corriamo a letto che solo le dieci e Sara piange perché ha sonno. Nemmeno un momento per affidargli la Sara e farmi una doccia o preparare la cena senza lei in collo. E preparare due cene perché la piccola non può cenare alle nove e passa.
E poi Luca non vede mai la Sara. Per ovviare a questo abbiamo deciso che fino a che lei non entra al nido a settembre mi sacrifico un po' io e grazie alla disponibilità dei miei suoceri, la Sara passerà quattro giorni la settimana a Pisa da loro. Io andrò a dormire da loro per ripartire la mattina dopo un paio di volte la settimana ma almeno la Sara vede il suo babbo in pausa pranzo e un po' prima la sera.
Di contro io sarò con lo zaino sempre in spalla, senza godere del relax di casa nostra dopo il lavoro. Le tre sere che invece torno a casa devo mettermi in pari con pulizie e lavatrici, menù per la Sara e spesa da fare.
Con Luca che torna così tardi mi sento un milione di responsabilità addosso, mi sembra di dover fare tutto io....prepara cena, colazione, pranzo x il giorno dopo, prepara vestiti, ecc ecc, tutto senza tirare mai il fiato e non avere mai un minuto solo per me prima delle ventitré. E non riuscire ad approfittarne perché a quell'ora sono già senza energie.
Prevedo di essere già lo per il ponte del 25 aprile...o forse prima.